Io, tu e il dolore

— Frustini e catene – non sono facoltativi. —

 

Sid. Batterista degli Underdogs. Il suo sogno proibito ha a che fare con la sottomissione e il dolore.

Asher. Noto anche come Stan. Stalker. Le apparenze possono ingannare.

È difficile trovare qualcuno di interessante con cui avere una sveltina durante una tournée. Sid desidera il dolore, essere umiliato, quel genere di rapporto che non è facile ottenere in una notte di sesso occasionale. Perciò per il momento si è arreso, accontentandosi di un Dom online per divertirsi un po’, e ha deciso di concentrarsi sul suo gruppo. La fama degli Underdogs sta crescendo, ma c’è un fan che segue Sid da quando si è unito al gruppo, e lo sta facendo impazzire. È solo un ragazzino hipster ricco e viziato, alla ricerca di un bad boy con cui svagarsi. Se conoscesse davvero i gusti di Sid, scapperebbe a gambe levate.

Asher è convinto che Sid sia quello giusto, il suo Unico Grande Amore, il suo traguardo. Anni prima, Asher ha perso la sua verginità con Sid e, da quel momento, ha capito che erano destinati a stare insieme. Tra di loro esisteva una scintilla, un legame troppo sincero perché fosse tutta una menzogna. I membri del gruppo di Sid lo definiscono uno stalker, ma lui desidera solamente offrire a Sid il suo amore. Quando alla fine Sid confessa ciò che vuole, Asher è più che pronto ad accontentarlo.

Tuttavia, l’ultima volta che Sid ha avuto una relazione con un altro uomo, e ha liberato la sua natura di sottomesso, ne è rimasto scottato, finendo per essere cacciato dal suo gruppo precedente, trovandosi sbattute in faccia le porte per diverse opportunità.

Asher vuole che il mondo sappia della sua storia con Sid, ma il problema è che Sid preferirebbe mantenere una relazione basata sul piacere che solo il dolore può regalargli.


Temi: Rock band, stili di vita alternativi, tatuaggi, BDSM, relazione, instalove, trauma da abbandono, fama, outing, coming out, vita in tournée, amici di letto che diventano qualcosa di più, primo amore, stalking, fanboy

Genere: Contemporary M/M Rocker Romance

Livello di focosità: Altissimo, contiene scene esplicite di BDSM

Lunghezza: ~87000 parole circa. (Può essere letto come stand-alone con un lieto fine)

La domanda si riferiva alla loro ultima conversazione, cui aveva seguito un gioco piuttosto intenso finito con un intero pacchetto di mollette da bucato attaccate al suo corpo. Se solo Executioner fosse stato lì per causargli dolore, invece di lasciare che ci pensasse da solo.

Sì, Master. Ne ho bisogno ancora. Mi piegherò al tuo volere, e tu vedrai fino a che punto sono disposto ad arrivare. Voglio che mi faccia diventare nero e blu.

Il respiro di Sid divenne affannoso, ma l’eccitazione che stava crescendo dentro di lui era proprio ciò di cui aveva bisogno.

No. Non meriti il mio uccello. Sei una puttana in cerca di attenzioni che continua a rivolgersi a me senza essere interpellata.

Executioner rispose con la crudeltà che Sid bramava. Il Dom spesso non era disponibile, e molti dei loro kink non erano compatibili, ma era il migliore quando Sid desiderava sfogarsi.

Mi dispiace, Master. Accetto la tua punizione per le mie azioni. Sono pronto a ricevere qualsiasi tipo di violenza tu deciderai.

Oh quanto disperatamente Sid desiderava essere davvero fustigato. Tuttavia, avrebbe dovuto accontentarsi, per il momento. Era in tournée. Come poteva trovare qualcuno che non fosse uno psicopatico?

Comparve una foto sullo schermo, e Sid sussultò non appena vide il cazzo duro di Executioner, seguito da un messaggio.

Non puoi averlo. Non potrai avere niente nel tuo culo finché non porterai a termine la punizione. Prendi un coltello e fai sei tagli sui fianchi, sotto le costole. Mostrami le foto, schiavo.

Sid deglutì, avendo la sensazione che il mondo folle che lo circondava si fosse fermato all’improvviso. La musica svanì, l’odore della birra sparsa ovunque evaporò, e l’oscurità che circondava il parcheggio divenne più fitta, trasformando lo schermo del suo cellulare nel centro del suo universo.

Doveva farlo?

Immaginò il sangue che scorreva sulla sua pelle, il dolore che i tagli avrebbero causato. Era rischioso. Tuttavia, avrebbe avuto lui il controllo del coltello. Non avrebbe dovuto preoccuparsi che Executioner fosse un assassino psicopatico. Non era per questo che aveva rinunciato alle relazioni vere per il momento?

Una mano gli strinse una coscia, facendolo saltare in aria, e lasciò cadere il cellulare. Per mezzo secondo, immaginò che Executioner fosse riuscito a uscire dal cellulare per afferrarlo, ma non era così.

Era Asher con il suo sorriso da Oscar e quel taglio di capelli ridicolo.

«Eccoti. Ho impiegato un’eternità per trovarti,» disse e offrì a Sid una lattina di Pabst.

«Forse perché non avresti nemmeno dovuto cercarmi?» Sid spinse contro il petto di Asher. Si sentì un animale in trappola e ferito, ed era pronto a esplodere quando si sentiva in gabbia.

Asher alzò gli occhi al cielo. «Oh, andiamo! Se ti va di allontanarti dalle luci dei riflettori per un po’, possiamo bere qualcosa nella mia auto.»

Sid lo ignorò e si abbassò per riprendere il cellulare per scusarsi con Executioner, ma lo schermo era rotto e la luminosità disturbata. «No! Porca puttana!» Si voltò verso Asher e lo respinse di nuovo. «Basta! Non ne posso più! Non mi porterai all’esasperazione nella speranza che faccia di nuovo sesso con te, perché non saremo mai compatibili, Ash! Non potrai mai darmi quello che desidero, quindi togliti dalle palle.»

Un lampo attraversò lo sguardo attento di Asher. Avanzò lentamente verso di lui e lo bloccò contro il cofano dell’auto, la musica oltre alla zona del backstage che risuonava in un coro ipnotico. «Che cosa desideri?»

Sid puntò un dito contro il plesso solare di Asher, per tenerlo lontano, e non smise di fissarlo negli occhi. Quel che era troppo era troppo. Era ora di mettere paura al suo fanboy dolce e psicotico. «Desidero soffrire, Ash. Voglio il dolore, manette, bavagli e scariche elettriche. Voglio sentire la frusta che mi graffia la pelle e i capezzoli perforati ancora e ancora. Voglio essere insultato e scopato così forte da non riuscire a smettere di piangere. Adesso capisci dove voglio arrivare?» Non si preoccupò nemmeno di avere alzato il tono della voce. «Il sesso tra di noi è stato… piacevole. Immagino. E sono contento che ti sia piaciuto talmente tanto da trovarti qui adesso, dopo tutti questi anni, ma non sono interessato a un cagnolino. Non funzionerà mai tra di noi. Hai capito? Trovati un cazzo da succhiare e lasciami in pace!»

Asher rimase senza fiato, e puntò gli occhi su Sid come se stesse cercando di mandarlo a fuoco solamente con lo sguardo. Una leggera brezza accarezzò i loro visi, e, sebbene Sid si aspettasse che Asher scappasse via e si sentisse perduto adesso che aveva scoperto che razza di mostro fosse, restò sorpreso quando gli afferrò il polso per attirarlo più vicino. Rimase senza fiato quando gli girò entrambe le mani e lo spinse a stendersi sul cofano, bloccandolo con il suo corpo.

«Dolore? Intendi questo?»

Sid rimase paralizzato, non sapeva che cosa dire. Ancora scosso dopo la breve conversazione con Executioner, non seppe come reagire. Asher non si era mai comportato in quel modo prima d’ora. Mai. Era stato insistente, bisognoso di trascorrere del tempo con lui, ma aveva sempre cercato dei modi per compiacerlo e conquistarlo, infischiandosene di quanto fosse fuori strada.

Adesso che si trovava sotto di lui, Sid si rese conto di quanto Asher fosse cresciuto nel corso degli anni. Non era il ragazzino con cui aveva scopato solamente per pietà. Il bisogno abituale di respingerlo fu frenato da quel cambiamento nel suo comportamento.

«Io… ehm… smettila. Non fa per te.» Giusto? Asher lo aveva sempre soffocato con il suo amore, non aveva mai desiderato scoparlo selvaggiamente.

Asher sospirò e si leccò le labbra, intrappolandolo con il suo corpo muscoloso quando si piegò di più. «Non conosci le mie preferenze.»

Sid non batté ciglio e, per la prima volta, non ebbe fretta di respingerlo o chiedergli di fermarsi. Non poteva affermare di conoscere l’uomo sopra di sé. L’uomo che stringeva i suoi polsi fino a farlo piangere non era il tipo gentile e sorridente che lo seguiva come un cagnolino. Forse era il gemello cattivo di Asher o qualcosa del genere, perché Asher non aveva mai osato spingerlo a fare qualcosa, figuriamoci fargli del male. Tuttavia, quell’energia da dominatore fu uno shock che lo lasciò senza parole.

Il polso di Sid pulsava dal dolore, il cofano spingeva contro la sua schiena ossuta e il profumo di Asher, fresco e agrumato, lo avvolse prima che le loro labbra si incontrassero. Perché gli stava permettendo di farlo? Aveva davvero un disperato bisogno di trovare un dominatore? Probabilmente. Il bisogno dentro di lui era una presenza costante che lo distraeva, e trovare un compagno sicuro durante la tournée, considerato che desiderava mantenere il segreto sui loro interessi sessuali, con gli occhi di tutti puntati addosso, era un incubo.

Le ondate di dolore che affliggevano il suo braccio si mischiarono al calore del bacio affamato di Asher, e Sid non riuscì più a capire chi avesse di fronte. Era una follia.

Il corpo tonico di Asher si allungò sul suo, e i loro inguini sfregarono mentre quel bacio mozzafiato continuava, diventando sempre più passionale e aggressivo. Non fu nemmeno l’erezione di Asher a risvegliarlo dal suo stupore. Solamente quando anche il suo corpo reagì a quel contatto, comprese di dover porre fine a quella cazzata. Aveva provato a spaventare Asher, non a incoraggiarlo.

Sid trovò la forza di dimenarsi, e per poco non cadde quando si rigirò sul cofano. Fece qualche altro passo indietro, per sicurezza, e fissò Asher sotto una luce diversa. Anche il suo atteggiamento sembrava essere cambiato.

« Questo… non hai idea. È così sbagliato. Che cosa stai facendo?» Tuttavia, la forza di quel bacio pulsava ancora sulle sue labbra, e quel sapore, forte e virile, non aveva niente a che vedere con il ragazzo che tanti anni prima aveva perso la verginità con lui.

Si ritrasse, avvicinandosi alla zona del backstage, continuando a tenere lo sguardo fisso sul fisico slanciato di Asher, le spalle forti e le mani robuste che erano riuscite a trattenerlo con abilità. Un’abilità inaspettata.

«Non starai cercando di dirmi che ti sono sempre piaciute certe cose, vero? Non è da te.» Sid incrociò le braccia al petto ma non poté evitare di guardarlo sotto una luce diversa. E se quello fosse stato il vero Asher? E se Asher avesse potuto dargli ciò che desiderava davvero? Non avrebbe nemmeno avuto bisogno di sforzarsi, perché l’uomo era proprio davanti a lui, pronto a saltargli addosso.

Asher gli si avvicinò con calma, con il passo felpato di un gatto pronto ad attaccare. «E io chi sarei? Non ti sei nemmeno disturbato a conoscermi. Posso legarti se ti va. Posso farti sdraiare sulle mie ginocchia e sculacciarti finché il tuo culo non diventerà rosso. Mettimi alla prova, troia.»

Gli bastò che un uomo attraente gli dicesse certe cose nella vita vera, anche se si trattava proprio di Asher, per sentire il sangue pulsargli nelle vene. Sconvolto e sopraffatto, Sid fece l’unica cosa in cui era bravo.

Si voltò e corse via.

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