Senti il mio dolore

—Due nemici condannati a sentire il dolore dell’altro.—

Zane. «Distruggerò la tua vita.»

Roach. «Sono uno scarafaggio. Sopravvivrò.»

Due anni prima, il Rabid Hyenas MC aveva distrutto Zane, come un branco di lupi affamati. Tuttavia, lui è un sopravvissuto, e si era anche vendicato quella stessa notte.

Alla fine, scopre che uno dei motociclisti è ancora vivo, e non avrà pace finché non risolverà la situazione. Soprattutto dato che Roach è lo stronzo che ha causato tutto quel caos.

Quando un atto di vendetta destinato a chiudere quel capitolo della vita di Zane cambia rotta in modo improvviso, l’inferno si scatena.

Il dolore di Roach gli appartiene.

Quando Roach sanguina, lo stesso succede a lui.

Quando Zane soffre, Roach urla.

Per questo motivo, finché Zane non capirà come cancellare la maledizione e uccidere Roach, non può fare altro che prendersi cura di quell’idiota che beve troppo, lavora come un cane, e non ha mosso un muscolo da quando ha perso il suo club.

Eppure, Roach ha altri piani per l’uomo che sta sconvolgendo la sua vita miserabile. Per lui Zane rappresenta una combinazione di speranza, desiderio e amore, quindi Roach resterà con piacere legato a lui per sempre.

Anche se quello li ucciderà.


Caldo, oscuro e delizioso, “Senti il mio dolore” è un romanzo MM dark grintoso con elementi magici e un lieto fine. Preparatevi alla violenza, una gelosia davvero forte e scene esplicite, bollenti e cariche di emotività.

Temi: da nemici ad amanti, costretti a stare insieme, legame magico, vendetta, povertà, disabilità, cittadina, vulnerabilità, amanti versatili

Lunghezza: ~110,000 parole (Romanzo Stand-alone)

AVVERTENZE: Questa storia contiene scene di violenza, linguaggio offensive e personaggi moralmente ambigui, oltre che argomenti delicati come abuso di minore, dipendenza e suicidio.

Un lampione accanto al cancello aperto scelse quel momento per accendersi, riversando il bagliore bianco offuscato sui veicoli. Roach lanciò un’occhiata nostalgica alla moto del padre. Un bestione nero di una Harley, con accessori argento che aveva lucidato un numero infinito di volte. Un giorno aveva rubato quella moto stupenda e l’aveva guidata per ore, e Hulk lo aveva picchiato fino a riempirlo di lividi, ma lo avrebbe rifatto in un batter d’occhio.

Una delle auto parcheggiate nell’angolo lontano stava dondolando seguendo un certo ritmo, ma la figura solitaria che correva per il giardino, gli stivali pesanti che tuonavano sul terreno, attirò la sua attenzione.

E in un attimo, si ritrovò nella sigla di un telefilm anni Novanta, con la differenza che la persona che correva al rallentatore verso la videocamera non era una donna dal seno generoso, ma un uomo con una chioma con onde folte e stupende che gli arrivano quasi al sedere.

Non poté fare a meno di fissare.

Lo sconosciuto si diresse verso di lui, una custodia per chitarra in mano, sbuffando per lo sforzo. Non era molto più basso di lui, doveva avere al massimo trent’anni, ma nonostante l’abbinamento di jeans larghi e felpa, catturò il suo interesse. Forse perché era nuovo in città, dato che Grit, in Ohio, non era proprio una destinazione turistica.

Superò Madge e guardò Roach, che lo fissò come un vitello con una lesione cerebrale.

«Questo è il Rabid Hyenas MC?» chiese a corto di fiato, con una voce con il tipico accento del Sud, dolce come il miele e la vaniglia.

Roach inalò una lunga boccata di fumo, il cuore che batteva forte come l’idiota che era. Stupido corpo del cazzo che sceglieva il momento peggiore per svegliarsi ed essere arrapato. Quei capelli, però. E gli occhi, di un grigio così luminoso contro la pelle ambrata che rievocava serate in spiaggia… guance abbronzate, palpebre pesanti e scure come sabbia umida.

«Eh?»

Lo sconosciuto sbatté le palpebre e aggrottò la fronte mentre gli fissava il torace. Era… possibile che quell’uomo bellissimo lo stesse ammirando? Roach restò pietrificato in trepidante attesa e si mise a osservare i dettagli secondari. Come il naso che, anche se era delle dimensioni perfette per il viso di quell’uomo, era leggermente inclinato sulla sinistra… forse un ricordo di un incidente di infanzia? Oppure il solco sulla fronte in un punto allineato alla perfezione con la fossetta sul mento stretto. Una simmetria perfetta. Dalla mascella agli zigomi spigolosi. Be’, a eccezione del naso, ma quella leggera imperfezione rendeva la bellezza di quel viso soltanto più straordinaria.

La dentatura bianca che emerse affondò nel labbro inferiore carnoso e Roach si ritrovò a fissarlo. Era un cuscino macchiato di succo di ciliegie, con un arco di Cupido proprio sopra.

Poi lo sconosciuto allungò una mano per toccargli il petto, proprio lì, sul portico, sotto la luce che così spesso attirava insetti in estate. Come se non fosse niente di eccezionale.

«A-ha. Sembra che sia nel posto giusto, dopotutto,» aggiunse l’uomo, sul viso un sorriso sghembo che esprimeva consapevolezza.

Aveva appena picchiettato le dita sulla toppa sul suo petto e gli avrebbe permesso di toccarlo ovunque. Forse non davanti al club, ma… sì. Lo avrebbe fatto. Stronzate simili non accadevano a lui. Se nei paraggi ci fosse stato un tipo gay di cui lui non era a conoscenza, di sicuro non avrebbe osato avvicinarsi a un motociclista fuorilegge.

Non riusciva a spiegarlo in modo razionale. Quel tizio aveva una sicurezza diversa dall’aggressività tipica dei suoi amici. Era più… sessuale. Come se sapesse di poter avere chiunque. Che potesse avere lui.

Quello oppure il suo uccello stava proiettando i propri bisogni sul povero sconosciuto.

«Già.» Con la bocca asciutta come nelle peggiori sbronze, e con la lingua dura come il legno, non era in grado di sostenere una conversazione, ma non significava che non ci avrebbe provato. «Sei qui per la serata dei dilettanti?» riuscì a chiedere, soltanto per tenerlo lì tutto per sé per qualche secondo in più.

Lo sconosciuto annuì e gli strappò la sigaretta dalla mano. Per un secondo stupendo, Roach sperò di vederla sfiorare quelle labbra seducenti, ma l’uomo la gettò sul pavimento e sorrise. «Vizio terribile. Mi reggeresti Diana per un secondo?» chiese, spingendo la custodia verso di lui.

Roach fissò la sigaretta morire sul terreno con l’ultimo bagliore arancione. Se fosse stata un’altra persona, lo avrebbe schiaffeggiato per dimostrare qualcosa, ma quel tipo aveva invaso il suo spazio personale in modo disinvolto, come se sapesse che il suo crimine non sarebbe stato punito.

«Certo,» farfugliò lui e si accigliò, osservando le spalle chiaramente ampie sotto la felpa.

«Pubblico difficile questa sera?» domandò lo sconosciuto, lasciando cadere per terra uno zaino marrone di dimensioni medie prima di sfilarsi la felpa.

Madre santissima di Gesù.

Aveva il torace ampio e tonico, che emanò un profumo di sandalo e agrumi non appena tolse l’indumento caldo. La maglietta blu scuro al di sotto si sollevò, rivelando una scia di peluria che scendeva oltre la fibbia lucida della cintura con la testa di un serpente a sonagli tridimensionale.

Forse il sangue di Roach si riscaldò quando quel dio del sesso ambulante liberò la testa e portò indietro la chioma. Era dello stesso colore della polvere di cacao, quel marrone caldo dal sapore amaro e dolce che si scioglieva sulla lingua.

«Sono Zane,» si presentò e gli porse la mano.

Per una frazione di secondo, Roach pensò di presentarsi con il suo nome, ma che senso avrebbe avuto? Qualcuno avrebbe usato il suo soprannome una volta dentro il locale, e ciò avrebbe causato soltanto maggiore confusione. «Roach.» Si rese conto che stava stringendo la custodia della chitarra, così gliela restituì.

Gli occhi grigi si illuminarono come un’alba che sorgeva da qualche parte molto più calda. «Soprannome adorabile,» disse e raccolse lo zaino da terra. «Prenditi cura della mia roba mentre sono sul palco, Roach.»

C’erano giorni in cui odiava il suo soprannome e ciò che rappresentava, ma sulle labbra di Zane risuonò audace invece che imbarazzante. E che altro poteva fare? Strinse la cinghia dello zaino marrone con una mano e seguì il profumo baciato dal sole di sandalo dentro il locale buio.

Coming soon.

amazon logo transparent_200

GRRwR_widePinterest_Logo_w200

We use Cookies - By using this site or closing this you agree to our Cookies policy.
Accept Cookies
x